Landolfi: «Per ora nessuna richiesta atti dalla Procura. Non sappiamo nulla» (dal Corriere del Mezzogiorno – 20.11.2013)

L’INTERVISTA

Il segretario del Pd di Salerno sull’inchiesta relativa alle tessere gonfiate e al voto bulgaro per Renzi

SALERNO — «Irricevibili ed estemporanee». Così il segretario provinciale del Pd Nicola Landolfi definisce le contestazioni mosse, a livello nazionale, dagli esponenti dell’area Cuperlo alla regolarità dei congressi e della convenzione che hanno portato alla netta affermazione di Matteo Renzi, primo con ampio margine in provincia di Salerno, tra i quattro candidati alla segreteria nazionale. E sull’inchiesta della Procura di Salerno, per le tessere gonfiate e il voto bulgaro a favore di Renzi, Landolfi precisa: «Al momento non sono stati richiesti atti – rivela – io non so nulla di questa vicenda». Poi torna sulla questione politica. «Congressi e convenzione sono i più regolari d’Italia – insiste – non c’è nessuna contestazione di merito proveniente dai circoli. Del resto ogni passaggio è stato controllato ed avallato dagli organi preposti, composti da rappresentanti di tutte e quattro le aree. È evidente che si tratta di una contestazione tutta politica, e ricorrendo a questa definizione è evidente che si può dire e sostenere tutto ed il suo contrario».
Eppure i verbali provenienti da Salerno sono stati definiti “scandalosi” dal comitato nazionale pro Cuperlo, anche per l’elevata partecipazione, superiore a quella registrata in aree di tradizionale radicamento del Pd.
«Forse c’era qualcuno che la sera prima del voto si attendeva tutt’altro risultato. Posso solo dire che se si vuole considerare drogato il tesseramento della federazione di Salerno, ebbene questo è certamente il meno drogato d’Italia: rispetto ai tre anni precedenti nel 2013 abbiamo incrementato le adesioni al partito di soli duemila tesserati».
Qualcuno ha sostenuto che il Pd salernitano ha votato per Renzi così come Indro Montanelli votava per la Dc: turandosi il naso.
«Un Vincenzo De Luca ed una federazione provinciale non entusiasti hanno prodotto un risultato di così grande impatto, figuriamoci un po’ cosa sarebbe accaduto se De Luca avesse messo in campo l’entusiasmo e la convinzione che ha mostrato in altre occasioni. Quanto al paragone con Montanelli devo dire che ci fa onore: era un grande giornalista ed un galantuomo, tanto da essere vittima di un attacco da parte dei brigatisti».
I numeri dimostrano inequivocabilmente quanto possa incidere l’indicazione di De Luca nel determinare scelte ed orientamenti del Pd salernitano, eppure non tutti i deluchiani di vecchia data lo hanno seguito nel sostenere Renzi. I “dissidenti” sono ancora da considerare deluchiani?
«I deluchiani che non hanno votato Renzi restano sempre tali. Anche se credo sia difficile individuare un tipo omogeneo di deluchiano: ve ne sono anche tra ex esponenti dell’Msi. De Luca in occasione dell’assemblea al Grand Hotel ha espresso un orientamento: la risposta del Pd rispetto a quell’appello è stata importante e lo sarà ancora di più alle primarie. Anche in quell’occasione grideranno al colpo di stato, ma io continuo a pensare che sarà invece una grande festa di popolo. Toccherà poi a Renzi dimostrare di essere coerente con quel che dice. Noi resteremo sempre gli stessi, liberi di dire quel che pensiamo».